Abbiamo inserito oggi, 14/01/2011.

Alessi a Pizza: Hai fatto più danni tu che tantentopoli > Colonna al centro.

Parola del Direttore: La svolta D.C. (?) > Colonna a sinistra, a metà circa.

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giovedì 30 settembre 2010

A proposito della sede nazionale e degli addetti.

Il Vice Segretario Politico Vicario Nazionale, nonchè Segretario Politico  Regionale in Sicilia, On. Alberto Alessi ,  scrive ai vertici nazionali del Partito.

Roma 29.09.2010

Ill.mo Avv. Nasti - Presidente del Consiglio Nazionale e p.c. Illustre Segretario Nazionale - Dott. Pino Pizza  - Illustre Segretario Organizzativo Nazionale - Dott. Lino Pizza

Con la presente mi preme informarVi di quanto segue: in data 28 settembre c.a. si sono presentati presso la sede della Democrazia Cristiana, a Piazza del Gesù n.46, interno 1, l’ufficiale giudiziario, l’Avv. De Dominicis e la dott.ssa Silvestri della Fondazione Cenci Bolognetti. Nella sede di Piazza del Gesù erano presenti anche il sig. Romolo de Bianchi, la sig.ra Gabriella Martinelli e il Prof. Pellegrino Leo. La visita dell’ufficiale giudiziario era diretta “ a buttare fuori” la Democrazia Cristiana, poiché a detta dello stesso Avv. De Dominicis non uno degli impegni assunti e delle promesse fatte dall’allora Segretario Amministrativo dott. Armando Lizzi erano stati onorati. Solo le preghiere e le istanze dei Sigg. Gabriella Martinelli, Romolo de Bianchi e Pellegrino Leo hanno indotto l’ufficiale giudiziario a rinviare il tutto nell’ultima data del 15 ottobre 2010. Alla domanda posta all’Avv. De Dominicis se pagando l’importo dovuto vi fosse qualche possibilità di sanare l’incresciosa situazione, lo stesso causticamente ha risposto: “ve ne dovete andare assolutamente. Non intendiamo più trattare con il partito della Democrazia Cristiana”. Il presidente Nasti durante la riunione della precedente Direzione Nazionale, alla domanda se potevano esserci preoccupazioni riguardo la sede della DC aveva dichiarato che tutto era a posto: evidentemente era stato male informato. Voi capirete come sia gravissimo perdere la sede storica di piazza del Gesù e quale danno irrimediabile ciò arrechi. Ritengo che sia necessario e urgente convocare una riunione per verificare se esista qualche possibilità che convinca i vertici apicali della fondazione Cenci Bolognetti a fare un passo indietro. Per passare ad altro argomento: ho richiesto ai sigg. Martinelli e De Bianchi di fornirmi l’originale o relative fotocopie dei volumi sottoscritti dai componenti dell’ufficio politico della Democrazia Cristiana e anche da me, perché avevo bisogno di consultare alcuni dati, volumi contenenti tutti gli iscritti della Democrazia Cristiana. Ho anche richiesto l’elenco dei consiglieri nazionali e relativi loro indirizzi e gli elenchi dei componenti della direzione nazionale e loro indirizzi. Gli stessi laconicamente mi hanno risposto di non averne mai disposto. La sede naturale dove tale documentazione deve trovarsi è Piazza del Gesù e dunque Vi chiedo urgentemente che questa sia riportata nel suo luogo legittimo. Sono anche a conoscenza che il nuovo Segretario Amministrativo dott. Bordi, non ha ricevuto da parte del dott. Armando Lizzi ex Segretario Amministrativo, le dovute consegne e cioè i bilanci, la documentazione relativa ai rapporti bancari etc. etc. e dunque lo stesso Segretario Amministrativo è tanquam non esset. Evidentemente il dott. Bordi non si rende conto delle responsabilità che si è assunto nel momento in cui è stato chiamato a tale delicato incarico. Vi prego di dare riscontro per iscritto alla presente.  Con ogni riguardo. On. Alberto Alessi

domenica 26 settembre 2010

A proposito dell'ultima seduta di Direzione Nazionale


Il Vice Segretario Politico Vicario Nazionale, nonchè Segretario Politico  Regionale in Sicilia, On. Alberto Alessi ,  scrive al Presidente del Consiglio Nazionale in carica.


Avv. Nasti, 
nell’ultima riunione della Direzione Nazionale del 24 settembre c.a., sono maturate decisioni che vanno attentamente squadernate e ci sono stati interventi che vanno approfonditi e valutati. Primo argomento: il componente della Direzione Nazionale, Ninni Pisano, tra le righe della sua appassionata riflessione, ha confermato la sua eterna amicizia verso il Sen. Cuffaro (e tutto ciò gli fa onore). Tale sua asserzione è però in netta contraddizione con il fatto che lo stesso “ho dovuto abbandonare un amico e il partito” del quale il Sen. Cuffaro è la massima espressione, UDC,  e del quale lo stesso Pisano era noto dirigente, nel momento più infelice e delicato dell’attività politica del Sen. Cuffaro. Mi chiedo e vi chiedo se è da ritenersi che il Sen. Cuffaro abbia dato il proprio consenso e benedizione che ha prodotto tanta sofferenza all’operazione sopra descritta. Lo stesso Ninni Pisano ha aggiunto che avrebbe, in occasione di una lontanissima campagna elettorale svolta in Sicilia e nella quale io ero candidato alla Camera dei Deputati, introdotto a casa mia elettori “di peso”, appartenenti alla antica matrice siciliana di coloro che sostituiscono ciò che dovrebbe essere con ciò che è e per confermare il tutto ha dettagliatamente descritto la circostanza che io abbia allietato e condito l’incontro esibendomi al pianoforte: non comprendo come io abbia potuto mescolare il sacro con il profano! Poiché la mia casa palermitana ha avuto sempre la porta aperta a coloro che facevano richiesta di frequentarla e poiché è noto urbi et orbi che io ho combattuto la mafia in Sicilia, iniziando da Ciancimino e sino ai giorni nostri e pagando prezzi altissimi come la sospensione dal partito per ben 17 anni, chiedo che Ninni Pisano, senza usufruire e utilizzare un certo simbolico linguaggio siciliano - che tra le righe è quasi sempre intimidatorio -  di fare espressamente e pubblicamente nomi e cognomi di tali personaggi, di dichiarare quali patti furono assunti quando come e perché e se erano compatibili con l’etica e la legge, in modo che se ci furono atti conseguenti censurabili possano da me essere immediatamente denunziati nelle sedi competenti, in modo che emergano le responsabilità di colui che organizzò l’incontro e della mia stessa persona che avrebbe permesso tale inquietante inciucio, contrario ai principi della mia vita politica, familiare e personale. Dichiaro tutto ciò perché sono a conoscenza che contro la mia persona in Sicilia si preparano altri atti intimidatori finalizzati a frenare la mia attività politica. Secondo argomento: ho denunziato di essere in possesso di dichiarazioni scritte e sottoscritte di numerosi presunti iscritti alla DC in Sicilia, con le quali gli stessi inoppugnabilmente sottoscrivono non solo di non aver firmato alcuna adesione, non solo di aver pagato alcuna quota, ma di non aver intenzione di aderire alla DC. La osservazione del Segretario Nazionale che “tale procedura, purtroppo, è sempre avvenuta nella DC in passato”, non giustifica, al contrario aggrava la situazione. Chiedoufficialmente al Presidente Nasti, che mi legge, e garante della legalità e dell’applicazione dello Statuto, che apra un inchiesta sul tesseramento in Sicilia per verificare l’attendibilità delle iscrizioni. Allo stesso Presidente Nasti, nonché autorevole avvocato, chiedo di fornirmi fotocopie delle domande di adesione degli iscritti o in alternativa dove sono fisicamente consultabili, in modo da verificare l’attendibilità delle dichiarazioni delle quali sono già in possesso e di conoscere anche chi ha effettuato i dovuti versamenti. Non può sfuggire alle S.V. l’importanza di tale mia legittima richiesta, anche perché legate alle misteriose vicende degli ultimi due Congressi regionali, che hanno visto durante i lavori della Direzione del 24 settembre 2010 e senza che i componenti della stessa Direzione abbiano avuto il tempo di studiare la puntuale relazione dell’Avv.Carmelo Cinnirella (anch'egli componente della Direzione Nazionale) nonché la documentazione ad essa allegata, e perciò non abbiano avuto il tempo di maturare una loro opinione, fare prevalere, con una votazione, la tesi che il legittimo congresso fosse quello che ha eletto Segretario regionale Ninni Pisano e non chi Vi scrive. Al Presidente Nasti chiedo che sia inviata una raccomandata a tutti gli iscritti siciliani alla Democrazia Cristiana pregandoli di confermare per iscritto la loro adesione. Il Segretario Politico Nazionale ha annotato che una eventuale querela di parte ha un termine di 90 giorni; mi permetto correggerlo perché, in tale caso, non c’è querela che ha termini di scadenza perché il possibile reato è quello di truffa, interesse privato e di associazione a.....Terzo argomento: si è stabilito che coloro che hanno assunto incarichi istituzionali o attinenti l’attività governativa, devono astenersi per motivi di trasparenza e per garanzia non solo del Partito, ma di chi lo rappresenta ai vertici apicali dal praticare ed operare attivamente ed esporsi pubblicamente con azioni ed iniziative ed interventi partitici. Marco Romano che ricopre una carica delicatissima all’interno del Ministero dell’Istruzione, di fatto continua a gestire il partito della DC in Sicilia, forte, anche della sua posizione all’interno del Ministero dell’istruzione, affermando in ogni angolo della Sicilia che chi è vicino ad Alessi è contro Pizza ed affermando altresì che Alessi non è il Vice Segretario Vicario - questione correttamente e platealmente smentita dallo stesso Segretario nazionale nell’ultima Direzione Nazionale - e che, in sintesi, Alessi è niente mischiato col nulla. Ritengo che il Presidente del Consiglio Nazionale debba intervenire urgentemente per porre fine a questa indecente vicenda che offende la storia, il decoro e la dignità della DC siciliana dove hanno operato e testimoniato uomini come Don Luigi Sturzo, Giuseppe Alessi, Aldisio, Scelba etc. etc., che sono distinti e distanti dalle posizioni politiche, partitiche e culturali di Marco Romano. Quarto argomento: l’uso del sito della Democrazia Cristiana. Quando il sito fu amabilmente dichiarato rumeno, non si era lontano dal vero. E’ veramente indecente che il responsabile del sito, Nicola di Monaco, decida in solitudine chi ha diritto e chi no, utilizzando un criterio talebano. non ci esonera dalla protesta il fatto che il sito del Partito in Sicilia è attualmente  il più seguito. Chiedo al Presidente Nasti che tale mia lettera sia pubblicata nel sito nazionale della Democrazia Cristiana; chiedo il ripristino della legalità nell’uso del sito perché sia difeso e possa essere liberamente esercitato non solo il diritto di un co-fondatore della DC qual è il sottoscritto, ma anche il diritto di ogni democristiano di utilizzare tale strumento di comunicazione. Con ogni riguardo,  Alberto Alessi