Ecco la replica dell'on. Alberto Alessi al dott. Pino Pizza
"Non è mia intenzione rispondere ai Tuoi insulti ....Solo se si riapre il dibattito tra noi questo gruppo di amici può avere un significato, un ruolo, una funzione"
Caro Segretario,
rispondo alla Tua lettera aperta premettendo tre annotazioni.
La prima: avrei preferito rispondere tramite lo stesso sito da Te utilizzato e gestito dal Tuo portavoce, che me lo impedisce. Nicola Di Monaco dovrebbe avere la onestà e la serietà di consentirvi le repliche. Così non è ormai da mesi, poiché non si comporta professionalmente come dovrebbe, ma come un ciambellano addomesticato.
La seconda: Ti risponderò personalmente, in avanti, augurandomi fin d’ora di incontranti non più presso lo studio professionale del Presidente del Consiglio Nazionale, tantomeno presso la Procura della Repubblica di Roma, nell'ufficio del Procuratore Dott. Paolo Ielo, ossia del titolare del procedimento penale n.68649/09B sulla gestione amministrativa della Democrazia Cristiana sotto la Tua Segreteria Politica.
La terza ed ultima nota: non è mia intenzione prendermi cura dei Tuoi insulti, peraltro già anticipati dallo stesso Nicola Di Monaco nel corso della ultima riunione informale dell'Ufficio Politico. Quasi mi ci sono abituato. E con me anche altri.
Ritengo innanzitutto di dirTi, con assoluta franchezza, che è intollerabile la campagna denigratoria in corso ad tempo all’interno del partito tendente alla emarginazione di alcuni di noi, dotati di autonomia, di storia politica ed istituzionale rispetto alla quale il Tuo "cursus" impallidisce.
Quanti hai costretto ad andarsene! Cito i più clamorosi: gli onorevoli Giorgio Carollo, Bertoli, Cafarelli e il Prof. Pecci.
E su chi è rimasto è calata la campagna diffamatoria della Tua corte celeste.
L'onorevole Guido Moretti, accusato di infangare il Partito, solo per aver detto la verità sulla perdita della sede di Piazza del Gesù. L'onorevole Ugo Grippo descritto come malato grave e con vuoti di memoria quando gode di ottima salute anche perchè non è stato mai ricoverato per "turbe psichiche" o "psicologiche"....
Achille Abbiati, indice il Congresso Regionale della Lombardia e viene ignorato da Te e dal sito del Partito che, come Ti ha detto lui stesso, spara solo"cazzate".
Lo stesso Prof. Leo Pellegrino, che da anni testimonia con coerenza all’interno del Partito le sue convinzioni e le sue idee, viene definito “non sano di mente”.
Ho tentato con la mia mozione di riaprire il dibattito sulle prospettive della DC avendo presente la sua natura popolare e democratica, soggetto politico distinto e distante dai due poli, superamento dell'attuale bipolarismo, ritorno alla proporzionale e al voto di preferenza, regionalismo compiuto. Sono stato messo alla gogna, semiespulso, definito pazzo. Ebbene la mia è la pazzia dei tanti democratici cristiani che hanno vissuto il Partito come espressione di uomini liberi e forti, vincolati da ideali e valori, come forza politica autonoma e capace nelle alleanze di far crescere l'intera comunità.
Non dimentico certo ciò che è accaduto in Sicilia, durante le vicende legate al coinvolgimento prima di Cianciolo e poi di Pisano (Ninni): la prova lampante del Tuo sistematico e subdolo accanimento di estromissione mia e dei miei amici dal cuore e dalla tradizione sturziana nell'isola.
Non posso non rilevare, inoltre, che sei arrivato al punto ormai che non tolleri il dissenso e non ammetti neanche il dialogo!
Hai infatti dimenticato il valore della opposizione interna, non avendo presente che Aldo Moro, con il 7% della sua corrente, governava il Partito e l'Italia.
Non v’è dubbio che ciò debba ascriversi alla Tua lunga assenza, credo dal 1975, nella vita e nel dibattito della vecchia ma gloriosa DC: Ti ha fatto smarrire l'essenza stessa di cosa significa essere democratico cristiano.
A modo Tuo, Ti senti il Silvio Berlusconi della DC, anche se nell'arco della Tua vita non sei mai stato eletto in una istituzione pubblica.
Forse il disbrigo delle incombenze ministeriali, Ti ha fatto perdere il dovere di rendere conto agli iscritti non solo della linea politica ma anche perchè da tre anni a chi ha pagato la quota di iscrizione non è stata mai inviata la dovuta tessera annuale!!!
E’ di tutta evidenza, siamo in tanti ad averlo rilevato, che i Tuoi obblighi sono altrove e con altri soggetti che nulla hanno a che fare con la storia della Democrazia cristiana!
Del resto, il Tuo Sottosegretariato non è ascrivile alla DC, ma alla disponibilità generosa ed interessata del Sen. Marcello Dell'Utri.
In fondo, sei degno di ammirazione per la Tua devota acquiescenza al Tuo datore di lavoro, così sempre è stato per Te: ieri con Nino Gullotti, che Ti gratificò della elezione a Delegato Nazionale del Movimento Giovanile della DC; poi con Romano Prodi e, infine, con Silvio Berlusconi. Questa è invero l'unica coerenza che hai!
Per il resto, credo che alla Democrazia Cristiana abbia fatto più danno la Tua (in)azione che tangentopoli.
La nostra iniziativa politica non esiste più dal 2008. Non esiste nessun nostro concorso ideale o pratico per un progetto politico che abbia a fondamento il bene dell'Italia. Siamo muti su tutti i problemi e sono tanti che attraversano l'Italia. Abbiamo soffocato la difesa dei nostri valori e dei nostri ideali. Siamo senza sede storica per morosità, siamo senza simbolo per incapacità, improvvisazione e velleitarismo. E non Ti elenco, per amore di patria, tutte le volte che hai sacrificato la classe politica territoriale sull'altare di Bondi o di Verdini. Nessuno poteva immaginarsi la DC succube di altre forze politiche o peggio di singoli personaggi politici. Un alleato ha pur sempre diritto di parola e di distinguo!
Vedi caro Pizza, un conto è essere alleati, un conto è essere sudditi; un conto è essere oggetto di attenzione un conto è essere soppressi.
Del resto non ha pagato tanta sudditanza. Se il tasso di credibilità di un partito alleato deve essere valutato dalle telefonate di Berlusconi alle singole manifestazioni, l'On.le Pionati ci batte 10 a 0!
Tu stesso sei infatti consapevole che l'On.le Silvio Berlusconi, nè nessun leader del PDL ha sentito l'esigenza di una telefonata o di un messaggio in occasione del nostro Congresso Nazionale, nè tanto meno ai lavori dei nostri consigli nazionali.
Caro segretario, non possiamo continuare a vivere di promesse, illusioni e ambigue falsità su tutto e sul contrario di tutto.
Per dove ci hai condotto, in realtà noi nominalmente siamo alleati del Partito del Popolo della Libertà (e non delle Libertà come apparso sul sito) ma sostanzialmente abbiamo destinato il Partito all’estinzione.
Ogni presunta verità è una stupida bugia al riguardo. Ci ride dietro molta gente.
Se non recuperiamo la nostra dignità politica rischiamo di continuare ad essere considerati degli avventurieri che nel 2003 si sono appropriati di un simbolo che solo idealmente ci appartiene, dal momento che non possiamo utilizzarlo.
Solo se si riapre il dibattito tra noi questo gruppo di amici può avere un significato, un ruolo, una funzione.
Prendiamo atto che la Cassazione ha tolto l’ultimo velo. La Democrazia Cristiana mai sciolta appartiene al Segretario Nazionale Martinazzoli, al Consiglio Nazionale e agli iscritti del 1993. Io lo ero e con me tanti amici. Mi auguro che anche Tu sia stato iscritto nel 1993.
La cosa più saggia è convocare il nostro Consiglio Nazionale per presentarci tutti dimissionari, Te per primo.
Ricordo a Te ed agli amici tutti che più volte sia in Consiglio Nazionale, sia in Direzione sia nell’ufficio politico hai dichiarato che se la Cassazione avesse formulato una sentenza alla DC sfavorevole circa l’uso del simbolo, Ti saresti irrevocabilmente dimesso.
Ora Ti invito a non tergiversare adducendo la tesi che abbiamo perso si ma con onore o che abbiamo vinto a metà poiché il simbolo può essere utilizzato dal partito di Casini considerata l’attuale legge elettorale e le decisioni più volte assunte dal Ministero dell’Interno.
Solo così daremo prova di una assunzione di responsabilità, di dignità e di rispetto verso i tanti amici che in questi anni accanto a noi si sono messi in discussione per amore esclusivo degli ideali, dei valori, della cultura e della storia della Democrazia Cristiana.
Alberto Alessi